Data di ultima modifica: 
05 Settembre 2017

Il museo dell'emigrazione abbraccia scuola di Renazzo e Archivio Storico

Da settembre il materiale troverà spazio nell'aula magna della scuola secondaria di primo grado renazzese, dove potrà essere fruito sempre e, su appuntamento, in orari e giornate extrascolastiche. «La nuova collocazione - spiegaMariacristina Barbieri, assessore ai Servizi Bibliotecari - non solo favorirà la fruizione della documentazione raccolta, ma consentirà uno stretto legame con le classi che stanno seguendo progetti didattici sul tema della migrazione, organizzati dall'Archivio Storico e dalla Biblioteca Comunale. A tal proposito desidero ringraziare per la massima disponibilità la dirigente Stefania Borgatti e la professoressa Elisa Fiorini».
La documentazione del Centro studi sarà inoltre riproposta all'Archivio Storico, che conserva le foto e i documenti in originale da cui ha preso forma il progetto 'Nulla osta per il mondo: l'emigrazione da Renazzo'. E proprio questo sarà il cuore di una serie di nuove attività didattiche e di ricerca. A settembre una studentessa del Liceo classico 'Cevolani', nell'ambito delle iniziative alternanza scuola-lavoro, seguirà un progetto specifico legato all'emigrazione.
«Il fenomeno dell'emigrazione non guarda solo agli Stati Uniti e a Plymouth, ampliamente studiato e pubblicato - rimarca l'assessore Barbieri -. Hanno recentemente preso il via progetti di collaborazione con l'Unione Regionale Emilia Romagna diBuenos Aires e con l'Associazione Emiliano Romagnoli in Argentina, come pure con una in Brasile. Di qui stanno prendendo vita nuovi filoni di indagine e di approfondimento, orientati in particolar modo alla raccolta di nuove storie che fondano sui contatti intessuto con i discendenti di quanti sono partiti dalla nostra terra».
Il raggio di ricerca si è dunque ampliato, guardando ai suggestivi orizzonti dell'India e del Canada, mete di emigrazione con cui è in atto un fitto rapporto epistolare con i discendenti dei migranti centesi. Con quello geografico si amplia anche il raggio di interesse: le storie di italoamericani che hanno partecipato alla guerra i Vietnam, di chi ha rischiato di essere venduto come schiavo a fine '800, di chi ha prestato la sua opera come cuoco al Waldorf Astoria di New York (nella foto, Guerrino Farioli).
«In questa nuova fase di studio - annuncia Mariacristina Barbieri - l'intento dell'Amministrazione è quello di creare anche una sezione dedicata alle 'Memorie dei migranti' recuperate direttamente attraverso le voci di chi è espatriato o grazie a quanto si è conservato nei diversi archivi pubblici e privati. Un'ulteriore sezione sarà dedicata alle 'Storie', alle biografie e alla ricostruzione degli alberi genealogici, quando possibile sino ai giorni nostri, di coloro che sognavano "la Merica" e si sono trasferiti appunto negli Stati Uniti, in Brasile e Argentina alla ricerca di una vita migliore. Erano lunghi viaggi, spesso in terza classe, quelli che dovevano affrontare i nostri migranti attraverso l'oceano e, attraverso questo nuovo progetto, vorremmo raccogliere le loro voci, i "messaggi in bottiglia" lanciati in mare, quelli che, oscillando tra cronaca e fantasia, hanno fornito informazioni, raccontato drammi ma anche comunicato emozioni. Quelli che hanno comunque sempre raccontato la vita».

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