Data di ultima modifica: 
08 Aprile 2021

Maria Majocchi Plattis detta Jolanda (1864 - 1917)

Nata a Cento il 23 aprile 1864 dal ten. col. cav. Dott. Antonio Majocchi (sindaco per tre volte di Cento) e da Lavinia Agnoletti, donna di grande cultura, ricevette dalla madre una solida formazione culturale e morale, per cui, giovanissima ancora, stampò i primi scritti. Il grande amore e il lungo studio dei classici ed una naturale ed irresistibile inclinazione al romanzo, valsero a farle acquistare nome di vera scrittrice. Rivelò infatti fantasia fervida e squisito senso del bello, dipingendo la realtà come la vedeva coi suoi occhi ed esponendo gli affetti come li sentiva, senza passive e pedestri imitazioni.
Dopo un breve ma felice periodo di vita coniugale trascorso alla Villa Giovannina, col marchese Plattis, si trasferì, subito dopo l'immatura morte del consorte, nella casa paterna di via Gennari, dove venne spinta a riflettere maggiormente, sempre con spirito cristiano, sul mistero del dolore. Fu in corrispondenza con noti scrittori del suo tempo e la sua casa ospitò illustri artisti e letterati.
Doti sue peculiari furono: la benevolenza, l'integrità di vita, l'instancabile ed ardente carità verso il prossimo: si segnalò, in particolar modo, nella prima guerra mondiale, aiutando con ogni mezzo le famiglie dei combattenti e dei prigionieri.
Morì l'8 agosto 1917 e sulla facciata della sua abitazione di via Gennari fu posta dal figlio Gino Plattis la seguente epigrafe: "In questa casa avita - ove già ebbe dimora Gaetano Majocchi filologo di chiara fama - nacque, visse e morì - Iolanda - Maria Majocchi Marchesa Plattis - che - degnamente proseguendo la tradizione dell'Avo - onorò - con gli scritti le Patrie lettere - e gli scritti accompagnando con l'esempio ed il consiglio - segnò la traccia - alle giovani generazioni italiane".
Vastissima fu la sua produzione: romanzi, novelle, saggi critici, poemetti e studi letterari. Nelle sue pagine ci colpiscono la fertilità dell'immaginazione, la ricchezza del linguaggio, la sapienza descrittiva, la raffinatezza di gusti e di cultura. Ricordiamo qualche titolo dei suoi numerosi romanzi: "Le tre Marie", "Alle soglie dell'eternità", "La Maggiorana", "Suor Immacolata", "Le indimeticabili", "Dopo il sogno", "Le ultime Vestali", "accanto all'amore", "Sotto il paralume color rosa", "Pratofiorito", "Il Crisantemo rosa".

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