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Giuseppe Cevolani (1877 - 1961)

Cevolani fu stimato e amato presso il Liceo-Ginnasio della sua città, nei suoi quarant'anni di docente, per la rettitudine di vita (che gli derivava da un Cristianesimo profondamente sentito), e per l'ampia e profonda erudizione

Ultimo aggiornamento: 16 dicembre 2024, 02:00

Giuseppe Cevolani nacque a Cento il 1° ottobre 1877.
Iscrittosi alla facoltà di lettere all'Università di Bologna dimostrò un vivo interesse per gli studi di grammatica italiana e latina e anche di filosofia. Esercitò pertanto su di lui una straordinaria influenza il suo grande maestro di latino, Giovanni Battista Gandino. Laureatosi nel 1900, Cevolani fu stimato e amato presso il Liceo-Ginnasio della sua città, nei suoi quarant'anni di docente, per la rettitudine di vita (che gli derivava da un Cristianesimo profondamente sentito), e per l'ampia e profonda erudizione, maturata sulle solidi basi di severi studi. Con entusiasmo ed amore assolse i doveri dell'insegnamento, da lui concepito come sacra missione.
Con altrettanta inesauribile dedizione e fertile operosità si dedicò a ricerche grammaticali. Fin dal 1904 venne rilevata da critici qualificatissimi la limpidezza, la profondità e precisione delle sue prime indagini (si tratta dell'importante saggio "Sul periodo ipotetico latino"), che precedono quelle dell'altro noto latinista, suo coetaneo e compagno d'università, Adolfo Gandiglio.
Tra il 1905 e 1912 pubblica su svariate e importanti riviste trentuno lavori geniali ed acuti di carattere filosofico. Citiamone qualcuno: "Sulla settima legge sillogistica", "Sulla teoria rosminiana della conversione dei giudizi", "Sopra un passo illogico della logica di Rosmini", "La proposizione incidente nella logica tradizionale", e "Anatomia delle tre figure sillogistiche". In questo stesso periodo non mancano su riviste specialistiche ("Gymnasium", "Rivista di Filologia classica", "Atene e Roma", "Classici e Neolatini" ecc.) pubblicazioni ispirate a temi e motivi linguistici. Dopo il 1912 l'erudito centese attende quasi esclusivamente ad indagini di grammatica latina. 
Fortunatamente la sua produzione più importante è stata raccolta da vecchi suoi allievi in due volumi: "Le illogicità dei grammatici" (1958) e "Studi critici di sintassi latina" (1960). Omettendo tanti autorevoli giudizi sul valore di questo impareggiabile grammatico e latinista, ricorderemo soltanto ciò che scrisse il prof. Elio Pasoli dell'Università di Bologna: "L'opera del logico Cevolani riveste primaria, non obliabile importanza nella storia della grammatica moderna, sia italiana sia latina... Se un giorno...anche al retto e fondato insegnamento grammaticale verrà riconosciuto il posto che gli compete... l'opera costruttiva e spesso - sia lecito dirlo - "pionieristica" del Cevolani riceverà tutto l'onore che le è dovuto" ("Convivium", Torino, marzo-aprile 1961, pagg. 213-215). 
Cevolani si spense a Cento il 3 luglio 1961.

Si ringrazia il Prof. Guido Vancini che ha cortesemente fornito la documentazione utilizzata.


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