Michele Novi con Anelita Tassinari referente ULG
Data di ultima modifica: 
16 Febbraio 2022

Essere parte dell'ULG. Un'esperienza concreta di partecipazione

Il progetto “Active Citizens - citizens participation in small and medium EU cities” al quale partecipa il Comune di Cento ha l’obiettivo di dare voce e possibilità di intervento ai cittadini nei processi decisionali riguardanti la propria città, attraverso l’impiego di nuove metodologie e nuovi strumenti digitali. Mai come in questo progetto URBACT è risultato importante costituire l’Urbact Local Group (ULG), un insieme di stakeholders che fin dall’esordio del progetto affianca l’Amministrazione comunale nelle sue fasi operative, offrendo il proprio supporto e il proprio punto di vista, in un continuo confronto con i referenti del Comune. Attraverso incontri e attività laboratoriali, talvolta dall’impostazione un po' “alternativa”, i membri del gruppo affrontano insieme le tematiche che sono al centro del progetto, portando ciascuno il valore aggiunto del proprio background.

Se è indubbio che in un percorso della durata di oltre due anni è una vera e propria sfida mantenere viva l’attenzione e la motivazione dei membri del gruppo, è altrettanto vero che far parte del gruppo è una scelta impegnativa, che richiede tempo, sforzo e capacità di mettersi in gioco.

Non di meno partecipare in maniera attiva al progetto all’interno dell’ULG, per quanto possa essere impegnativo, può rappresentare anche un’opportunità arricchente a livello civico e soprattutto personale.

E’ quanto ci racconta in questa intervista Michele Novi, uno dei membri “storici” dell’ULG, che ha aderito con entusiasmo fin dall’inizio del progetto e che ci riporta la sua personale esperienza.

Michele, vuoi presentarti? Chi sei, cosa fai, di cosa ti occupi?

Mi chiamo Michele Novi, ho 33 anni e sono nato e cresciuto a Cento. Mi occupo di sviluppo e internazionalizzazione nella mia azienda e, fuori dal lavoro, mi occupo di varie attività nella zona di Cento, tra cui l'Alveare di Cento che è un gruppo d'acquisto sostenibile e il Bosco Integrale che è un progetto volto alla creazione di uno spazio di scambio, di educazione e di convivenza tra anziani, bambini e disabili, all’interno di un bosco di cinque ettari intatto e naturale, attraverso pratiche sostenibili e intergenerazionali.

Come sei venuto a conoscenza del progetto Active Citizens?

Non ricordo più esattamente com'è stato il primo contatto, ma il Comune di Cento aveva comunicato l'iniziativa a tutte le associazioni della zona e l'ho trovata subito interessante. 

Perchè hai deciso di entrare nell'Urbact Local Group?

Mi è piaciuto il progetto perchè parlava di cittadinanza attiva e di democrazia partecipativa, ma soprattutto di ascolto e pratiche di co-creazione tra cittadinanza e pubblica amministrazione. Normalmente l'associazionismo e il volontariato si muovo indipendentemente, spesso convinti che la pubblica amministrazione sia un blocco. Trovo che sia una retorica distruttiva e speravo che questo progetto potesse generare un cambio di mentalità, sia nella cittadinanza che nella pubblica amministrazione.

 L'esperienza all'interno del gruppo ha confermato le tue iniziali aspettative oppure ti saresti aspettato un'esperienza diversa?

Il processo è stato lungo, alternato tra fasi di ottimismo in cui sentivo che andassimo tutti nella stessa direzione, e fasi di pessimismo in cui abbiamo avuto qualche frizione e rallentamento, ma è normale così. In generale sono contento di questo processo e di come sia andato.

 Grazie agli incontri dell'ULG hai acquisito qualche consapevolezza in più rispetto alla comunità in cui vivi?

Assolutamente sì. Ho conosciuto tanti altri enti ed associazioni della zona, ho conosciuto le consulte e il loro ruolo, ho conosciuto tante brave persone che lavorano nel Comune di Cento e che hanno mostrato la voglia di generare dei cambiamenti.

 La tua idea di partecipazione cittadina è rimasta invariata oppure è cambiata in qualche modo?

Come ho rivisto la mia opinione riguardo la pubblica amministrazione, ho ripensato anche alla partecipazione cittadina e ai miei preconcetti sul rapporto con il Comune. Serve più formazione e trasparenza tra cittadinanza e Comune, altrimenti si crea un muro difficilmente superabile.
Non abbiamo problemi di mancanza di partecipazione attiva dei cittadini perchè Cento ha una moltitudine di associazioni e persone attive. Non abbiamo blocchi da parte della pubblica amministrazione e non vogliono "remare contro". Serve un cambio di prospettiva, serve la conoscenza dei processi e delle difficoltà, e serve la volontà di cambiare le cose. 

 Hai mai parlato di questa tua esperienza e del progetto in generale ad altri cittadini e se si, quali reazioni o commenti hai ottenuto?

Sì mi è capitato di parlarne e spesso ho percepito scetticismo rispetto questo progetto, proprio perchè la sfiducia tra cittadini e Comune è molto forte e radicata. 

 Hai avuto momenti di difficoltà all'interno del gruppo, e se sì, quali?

Ho avuto la percezione che, durante la fase di co-creazione di soluzioni, si perdesse il "co" e ognuno si aspettasse che fosse l'altra parte a "creare". E' difficile capire che siamo dalla stessa parte e che lo scopo sia di condividere insieme le idee. A volte ci si aspetta cose dagli altri e si rientra nella solita mentalità cristallizzata in cui nessuno si vuole prendere responsabilità.

 Avresti qualche suggerimento da dare per migliorare l'esperienza all'interno del gruppo?

Penso che non ci siano fatti e strumenti da migliorare, ma solo la mentalità. Da lì parte tutto. Dobbiamo sentirci più spesso dalla stessa parte, che siamo sulla stessa barca, e che lavoriamo insieme oppure nulla cambierà. 

 Nel complesso, suggeriresti la tua esperienza di partecipazione nell'ULG anche ad altri cittadini?

Si assolutamente, anche se costa un po' di tempo ed energie. 

 Pensi sinceramente che il progetto Active Citizens potrà portare dei cambiamenti concreti in termini di partecipazione cittadina?

 Si penso di sì. Cioè, il progetto mi sembra strutturato bene e che forzi i partecipanti a seguire un percorso di cambiamento. Bisogna vedere se i partecipanti interiorizzano questo percorso o se lo scordano nel momento in cui finisce. Resto ottimista.

 

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