Data di ultima modifica: 
27 Aprile 2018

Ecco i lavori che servono alle imprese: la lista di Confartigianato dei mestieri più cercati 

Le imprese hanno bisogno di personale specializzato, eppure il tasso di disoccupazione non accenna a diminuire, soprattutto fra i giovani. Un paradosso fotografato dal rapporto dell'Ufficio Studi di Confartigianato che ha misurato la scarsità di figure professionali necessarie al complesso delle aziende italiane e ha stilato una classifica dei mestieri più "trascurati".
Il 26,7% del fabbisogno occupazionale delle imprese italiane è insoddisfatto. Difficoltà di reperimento a causa della scarsità di persone che svolgono quella professione si aggrava di molto per 68 attività tipicamente artigiane.
Ma quali sono le figure professionali più cercate? Il rapporto ha stilato una vera e proprio classifica.

  1. Installatori di infissi e serramenti: nel 2011 alle imprese italiane ne servirebbero 1.500, ma l'83,3% è di difficile reperimento.
  2. Panettieri e pastai: su un fabbisogno di 1.040 lavoratori, le imprese dovranno rinunciare ad assumerne il 39,4%.
  3. Tessitori e maglieristi. Dei 330 richiesti dalle aziende, il 33,3% risulta di difficile reperimento.
  4. Tagliatori di pietre, scalpellini e marmisti: il 29,5% dei 610 lavoratori necessari non risponde all'appello delle aziende.
  5. Pasticceri e gelatai: introvabile il 29,1% dei 1.750 lavoratori che le imprese italiane sarebbero pronte ad assumere.

Un lista lunga di ben 68 mestieri ignorati basta pensare ai sempre più rari pavimentatore, sarto, parrucchiere, falegname installatore di impianti, cuoco.
Tutto ciò - fa rilevare l'Ufficio Studi di Confartigianato - mentre l'Italia è il Paese che in Europa, dopo la Spagna, registra il più alto tasso di disoccupazione dei giovani tra 15 e 24 anni: 25,9% a fronte del 20,2% della media Ue. Le situazione è destinata a peggiorare se si considera che tra il 2008 e il 2010 i giovani disoccupati tra i 15 e i 34 anni sono aumentati di 216.000 unità.

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