Data di ultima modifica: 
26 Maggio 2017

Alla scoperta dei colori del Guercino. Indagini diagnostiche per svelare le tecniche e il lavoro del maestro.

I colori del Guercino e le sue tecniche. Porterà novità significative nello studio dei dipinti del maestro centese del Barocco l'attività di indagini diagnostiche che saranno condotte, gratuitamente, dall'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna sulle opere conservate nella Pinacoteca provvisoria di San Lorenzo.
È dunque di grande spessore la prima operazione di carattere scientifico proposta dal neocostituito Centro Studio Internazionale 'Il Guercino'.
«L'indagine, che non altererà in alcun modo l'integrità dei dipinti - spiega il presidente Salvatore Amelio -, si propone lo scopo di fornire una visione organica dell'opera del Guercino, mettendo a confronto, in maniera sistematica, i dati tecnico materiali con l'indagine storico artistica».
In sostanza, verranno effettuate riprese fotografiche ad alta risoluzione in luce visibile, ultra violetta, infrarossa, infrarosso falso colore e fluorescenza di raggi X.
«Una simile impostazione metodologica - afferma Amelio - è finalizzata all'acquisizione di dati scientifici utili per tracciare la storia conservativa e l'attuale stato di conservazione delle opere, definire i materiali originali utilizzati e quelli impiegati in eventuali restauri, individuare possibili 'pentimenti' o impostazioni autografe diverse dalla soluzione finale. Inoltre tutto ciò sarà fondamentale per conoscere elementi che aiutino a bloccare e sicuramente a rallentare possibili processi di deperimento dei dipinti».
Si tratta di un progetto innovativo, mai condotto sul corpus guerciniano, e a costo zero. Le attività sono programmate per i mesi di giugno e luglio. L'iniziativa, che rientra nel programma del Centro Studi, è curata da Barbara Ghelfi e da Chiara Matteucci del Dipartimento di Beni Culturali dell'Alma Mater Studiorum, Università di Bologna, campus di Ravenna.
«Avremo dunque un quadro scientifico del corpus delle opere del Guercino, tanto più che la Pinacoteca conserva una raccolta eccezionale per qualità e numero, unica al mondo: un patrimonio sì da divulgare, ma anche da conservare».

 

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